Il funzionamento degli smartwatch: come la fotopletismografia rivoluziona il monitoraggio della frequenza cardiaca
Gli smartwatch rilevano la frequenza cardiaca attraverso un metodo chiamato fotopletismografia (PPG). Questa tecnica si basa sull’utilizzo di luci LED e di un sensore ottico per monitorare il flusso sanguigno nelle arterie del polso.
Ecco come funziona:
- Le luci LED emettono una luce verde che penetra la pelle e viene assorbita dal sangue.
- Quando il cuore batte, il volume di sangue nelle arterie del polso aumenta e diminuisce, cambiando la quantità di luce assorbita.
- Il sensore ottico, posizionato vicino alle luci LED, rileva i cambiamenti nella quantità di luce riflessa o trasmessa attraverso il tessuto sanguigno.
- Un algoritmo analizza i segnali ottenuti dal sensore ottico e ne ricava la frequenza cardiaca, ovvero il numero di battiti al minuto.
Va notato che la fotopletismografia non è precisa come l’ECG (elettrocardiogramma), che misura l’attività elettrica del cuore, ma è comunque un metodo efficace e non invasivo per monitorare la frequenza cardiaca in tempo reale. Tuttavia, la precisione del rilevamento della frequenza cardiaca può essere influenzata da vari fattori, come il movimento del braccio, la posizione dello smartwatch sul polso e la presenza di tatuaggi o cicatrici.
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