Gioia del Colle, Coop chiude per un “errore” del Comune

Gioia del Colle, Coop chiude per un “errore” del Comune. Bozzetti: “La Regione tuteli i lavoratori”

“A Gioia Del Colle siamo arrivati al paradosso: per la prima volta molto probabilmente non sarà una crisi economica a causare la chiusura di un punto vendita della Coop ed il conseguente licenziamento di numerosi lavoratori, ma lo stesso Comune” lo dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti vicepresidente della VI Commissione Lavoro, intervenendo sulla vicenda della probabile chiusura del punto vendita Coop di Gioia Del Colle.

Il Comune aveva infatti destinato una struttura commerciale di circa 20.000 mq in un’area che tuttavia era dedicata ai servizi, per queste ragioni una sentenza del Consiglio di Stato eccependo un vizio urbanistico pendente sulla zona, aveva richiesto il ritiro della licenza commerciale e la chiusura del punto vendita entro lo scorso 15 novembre.

In virtù di un riordino generale della rete in Puglia e Basilicata, purtroppo, la Coop ha dichiarato di non avere la possibilità di “spalmare” i dipendenti in altre strutture e, nonostante la stessa abbia già pagato la cifra sanzionatoria prevista dall’applicazione dell’art. 38 del Testo unico sull’edilizia, ad oggi sembra non avere altra possibilità se non quella di chiudere ogni attività mettendo a rischio 34 posti di lavoro.

“E’ di primaria importanza – dichiara Bozzetti – che l’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo, con la collaborazione della Task Force presieduta da Leo Caroli, affronti nel tavolo convocato oggi, il vizio urbanistico pendente sulla zona interessata, valutando in collaborazione con il Comune di Gioia del Colle un eventuale, e quanto mai urgente, Piano Integrato di Rigenerazione Urbana. La tutela dei lavoratori e delle loro famiglie è primaria in questa assurda situazione: bisogna valutare attentamente ogni possibile soluzione, ricorrendo eventualmente anche ad adeguati ammortizzatori sociali che possano tutelare i 34 dipendenti su cui pende una procedura di mobilità. Allo stesso modo però, chi ha sbagliato deve pagare: bisogna individuare le responsabilità tecniche e politiche degli errori del passato dal momento che questa problematica è con ogni probabilità figlia di una gestione superficiale e dilettantistica della cosa pubblica che oggi – conclude – ha creato una situazione paradossale i cui effetti negativi ricadono, come sempre, sui poveri cittadini e lavoratori”.

fonte: www.pugliain.net